Con il Decreto Liquidità 23/2020, il Governo, ha avviato diversi provvedimenti che riguardano la vita di tutti i giorni degli italiani. Tra le novità più interessanti, ha ufficialmente rimandato al 2021, tutte le scadenze che riguardano le agevolazioni prima casa dopo il Covid-19. Chiunque abbia acquistato un’abitazione nel periodo del Coronavirus, non rischia quindi di perdere i vantaggi previsti dalla normativa in corso. Il periodo a cui fa riferimento il decreto parte dal 23 Luglio 2020 e termina il 31 Dicembre 2020.
Le imposte coinvolte sono:
- l’imposta di registro, (tassa del 2% del valore catastale, che è dovuta nelle compravendite di abitazioni tra privati)
- l’imposta sul valore aggiunto (tassa del 4% del prezzo, dovuta obbligatoriamente nelle compravendite tra impresa costruttrice a privato)
- le imposte ipotecaria e catastale (tasse di euro 200,00 l’una, da pagare in caso successione oppure in caso di donazione)
Quali scadenze sono state rimandate?
I rinvii riguardano:
- Il periodo fissato a 12 mesi in cui bisogna vendere la propria abitazione dopo averne acquistata un’altra con l’agevolazione prima casa.
- Il termine di 12 mesi in cui chi ha venduto una casa usufruendo dell’agevolazione prima casa, deve comprare un altro immobile.
- La scadenza di 18 mesi in cui chi ha acquistato un’abitazione, usufruendo dell’agevolazione prima casa, deve trasferirci la propria residenza.
Nel caso in cui i termini stessero già decorrendo verranno congelati nel periodo sopra indicato e riprenderanno direttamente nel 2021.
Il Covid-19 quindi, dopo aver inevitabilmente influenzato il mercato immobiliare, come già scritto in un nostro precedente articolo, influenza anche le scadenze delle agevolazioni prima casa.